Un esempio particolarmente interessante di ricezione schilleriana nell’Ottocento itialiano è rappresentato dalla messa in scena della Morte di Wallenstein ad opera di Gustavo Modena. Gustavo Modena, grandissimo attore e uomo di cultura, nonché attivista politico repubblicano, aveva fondato a Milano all’inizio degli anni Quaranta la “Compagnia dei giovani”, un gruppo di attori rigorosamente preparati sul piano professionale e in grado di mettere in scena spettacoli di altissima qualità, curati in tutti gli aspetti. Questo progetto di riforma del teatro si esaurirà nel giro di pochi anni, per motivi economici. Fra le messe in scena affidate alla “Compagnia dei giovani” La morte di Wallenstein occupa un posto particolare. Ne possediamo il copione, redatto da Modena sulla base della traduzione in prosa di Francesco Vergani. Dall’esame del copione e dalle testimonianze coeve emergono i lineamenti di una complessa operazione tesa a restituire un’opera severa, di alta tensione etica, interamente incentrata sui rapporti interpersonali fra i personaggi. Scarsissimo rilievo assumono, viceversa, gli aspetti politici. Un’operazione dunque in controtendenza rispetto alla coeva ricezione di Schiller nel melodramma e volutamente priva di tratti “risorgimentali”.

La morte di Wallenstein nella messa in scena di Gustavo Modena

CERMELLI, GIOVANNA
2016-01-01

Abstract

Un esempio particolarmente interessante di ricezione schilleriana nell’Ottocento itialiano è rappresentato dalla messa in scena della Morte di Wallenstein ad opera di Gustavo Modena. Gustavo Modena, grandissimo attore e uomo di cultura, nonché attivista politico repubblicano, aveva fondato a Milano all’inizio degli anni Quaranta la “Compagnia dei giovani”, un gruppo di attori rigorosamente preparati sul piano professionale e in grado di mettere in scena spettacoli di altissima qualità, curati in tutti gli aspetti. Questo progetto di riforma del teatro si esaurirà nel giro di pochi anni, per motivi economici. Fra le messe in scena affidate alla “Compagnia dei giovani” La morte di Wallenstein occupa un posto particolare. Ne possediamo il copione, redatto da Modena sulla base della traduzione in prosa di Francesco Vergani. Dall’esame del copione e dalle testimonianze coeve emergono i lineamenti di una complessa operazione tesa a restituire un’opera severa, di alta tensione etica, interamente incentrata sui rapporti interpersonali fra i personaggi. Scarsissimo rilievo assumono, viceversa, gli aspetti politici. Un’operazione dunque in controtendenza rispetto alla coeva ricezione di Schiller nel melodramma e volutamente priva di tratti “risorgimentali”.
2016
Cermelli, Giovanna
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