Il polline è il gametofito maschile delle piante fanerogame che le api aggregano in masserelle con secrezioni salivari, nettare o miele, con lo scopo di trasportarlo in alveare per ricavarne un importante apporto nutrizionale, essenziale per la quota proteica. Le qualità nutraceutiche evidenziate da vari Autori inquadrano il polline come un alimento di pregio, sul quale poggiano grandi prospettive di potenziale sviluppo per l'apicoltura nazionale. In anni recenti, il progressivo miglioramento delle conoscenze tecniche di raccolta, lavorazione e conservazione del polline stanno consentendo una crescente diffusione sui mercati nazionali e internazionali di questo prodotto. Parallelamente, acquisiscono sempre maggiore rilevanza la conoscenza dei pericoli e dei fattori di rischio correlati a questa filiera produttiva. Il sistema di tutela della salute del consumatore sancito dal Regolamento 178/2002 individua nella valutazione del rischio lo strumento per identificare i pericoli delle diverse fasi operative e valutarne i rischi correlati, con il fine di definire le misure di prevenzione efficaci. Il presente studio applica la metodologia di valutazione del rischio alimentare alla contaminazione del polline da parte di residui di prodotti fitosanitari; questo è stato possibile elaborando i dati ottenuti grazie ai 2 più vasti progetti di monitoraggio realizzati su polline italiano (Greenpeace e BeeNet), tenendo in considerazione i parametri di tossicità intrinseca delle singole sostanze attive, i tenori di contaminazione ed il consumo giornaliero di polline. I risultati ottenuti hanno consentito di caratterizzare le contaminazioni chimiche accertate sulla base del rischio alimentare reale. Il modello di valutazione applicato ha offerto un contributo essenziale nel definire gli obbiettivi di sicurezza alimentare, le priorità nella gestione della prevenzione da indicare agli operatori di questo settore alimentare, nonché gli obbiettivi e le modalità con cui realizzare specifici programmi di controllo ufficiale. I valori di rischio evidenziati indicano come, tenuto conto della tossicità intrinseca delle sostanze coinvolte, del tenore dei residui rilevati, delle quantità di polline consumate giornalmente, a fronte di un’ampia esposizione alla contaminazione, il rischio alimentare connesso al consumo del polline d’api risulti relativamente ridotto. Fra le due categorie di potenziali consumatori, i bambini hanno dimostrato di presentare margini di sicurezza più ridotti. Lo studio dimostra anche come il polline, grazie all’elevata sensibilità evidenziata ed all’identificabilità delle specie vegetali da cui proviene, si proponga come indicatore di contaminazione ambientale da prodotti fitosanitari in strategie di controllo ufficiale finalizzate alla verifica dei requisiti d’impiego di questi importanti ausili delle produzioni agricole.
4.6 Valutazione del rischio alimentare applicata alla contaminazione del polline da residui di prodotti fitosanitari
D'ASCENZI, CARLO;
2015-01-01
Abstract
Il polline è il gametofito maschile delle piante fanerogame che le api aggregano in masserelle con secrezioni salivari, nettare o miele, con lo scopo di trasportarlo in alveare per ricavarne un importante apporto nutrizionale, essenziale per la quota proteica. Le qualità nutraceutiche evidenziate da vari Autori inquadrano il polline come un alimento di pregio, sul quale poggiano grandi prospettive di potenziale sviluppo per l'apicoltura nazionale. In anni recenti, il progressivo miglioramento delle conoscenze tecniche di raccolta, lavorazione e conservazione del polline stanno consentendo una crescente diffusione sui mercati nazionali e internazionali di questo prodotto. Parallelamente, acquisiscono sempre maggiore rilevanza la conoscenza dei pericoli e dei fattori di rischio correlati a questa filiera produttiva. Il sistema di tutela della salute del consumatore sancito dal Regolamento 178/2002 individua nella valutazione del rischio lo strumento per identificare i pericoli delle diverse fasi operative e valutarne i rischi correlati, con il fine di definire le misure di prevenzione efficaci. Il presente studio applica la metodologia di valutazione del rischio alimentare alla contaminazione del polline da parte di residui di prodotti fitosanitari; questo è stato possibile elaborando i dati ottenuti grazie ai 2 più vasti progetti di monitoraggio realizzati su polline italiano (Greenpeace e BeeNet), tenendo in considerazione i parametri di tossicità intrinseca delle singole sostanze attive, i tenori di contaminazione ed il consumo giornaliero di polline. I risultati ottenuti hanno consentito di caratterizzare le contaminazioni chimiche accertate sulla base del rischio alimentare reale. Il modello di valutazione applicato ha offerto un contributo essenziale nel definire gli obbiettivi di sicurezza alimentare, le priorità nella gestione della prevenzione da indicare agli operatori di questo settore alimentare, nonché gli obbiettivi e le modalità con cui realizzare specifici programmi di controllo ufficiale. I valori di rischio evidenziati indicano come, tenuto conto della tossicità intrinseca delle sostanze coinvolte, del tenore dei residui rilevati, delle quantità di polline consumate giornalmente, a fronte di un’ampia esposizione alla contaminazione, il rischio alimentare connesso al consumo del polline d’api risulti relativamente ridotto. Fra le due categorie di potenziali consumatori, i bambini hanno dimostrato di presentare margini di sicurezza più ridotti. Lo studio dimostra anche come il polline, grazie all’elevata sensibilità evidenziata ed all’identificabilità delle specie vegetali da cui proviene, si proponga come indicatore di contaminazione ambientale da prodotti fitosanitari in strategie di controllo ufficiale finalizzate alla verifica dei requisiti d’impiego di questi importanti ausili delle produzioni agricole.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.