Individualism, authenticity and modern-day social imaginary represent some of the dimensions of our Western modernity. These are dimensions which philosophy and poetry have been reflecting on since the second half of the 20th century in order to better understand the identity of the self. Montale and Taylor, two authors who are oceans apart, both in terms of geography and of spiritual vision, have both tackled the problems associated with the loss of the “horizons of sense” on the part of the individual within this context. Both believe that language is the tool for redefining the ethics of modern authenticity, without falling into dangerous radicalization, and leading to perspectives which are, in part, different: the Italian poet sees only a nonsense in life, whereas the Canadian philosopher opts for a return to the transcendental experience, in the religious sense, one that our “secular age” does not always make self-evident.

Charles Taylor ha riflettuto a più riprese sul senso del sé e del suo agire nella società moderna occidentale . In particolare ha posto l’accento sulle origini del «disagio» vissuto dal soggetto, l’individualismo, il disincanto del mondo e la sua frammentazione. Nel quadro di tali riflessioni, il contributo propone alcune considerazioni tayloriane sull’importanza delle possibilità espressive del linguaggio moderno, in particolare poetico. Emergono dunque alcuni collegamenti tra il pensiero tayloriano e la poesia di Eugenio Montale, il quale, per quanto da Taylor lontano geograficamente, culturalmente e per il momento storico vissuto, denuncia anch’egli, nei suoi versi, la medesima crisi del senso che ha investito l’individuo. Entrambi riconoscono nel linguaggio lo strumento attraverso cui attuare un’etica dell’autenticità senza però cadere in radicalizzazioni pericolose, come l’atomizzazione del sé e l’antropocentrismo. Si tratta quindi di un’etica che si interseca con quella dell’espressivismo linguistico, imputando al linguaggio la funzione di rivelazione e conoscenza del sé. Strumento altresì per giungere alla salvaguardia, per Taylor, del rispetto e della comprensione reciproca, mentre, per Montale, della poesia stessa e del sé dall’omologazione prodotta dai mass media.

Disagio moderno e etica dell’autenticità. Tra Taylor e Montale

Veronica Neri
2017-01-01

Abstract

Individualism, authenticity and modern-day social imaginary represent some of the dimensions of our Western modernity. These are dimensions which philosophy and poetry have been reflecting on since the second half of the 20th century in order to better understand the identity of the self. Montale and Taylor, two authors who are oceans apart, both in terms of geography and of spiritual vision, have both tackled the problems associated with the loss of the “horizons of sense” on the part of the individual within this context. Both believe that language is the tool for redefining the ethics of modern authenticity, without falling into dangerous radicalization, and leading to perspectives which are, in part, different: the Italian poet sees only a nonsense in life, whereas the Canadian philosopher opts for a return to the transcendental experience, in the religious sense, one that our “secular age” does not always make self-evident.
2017
Neri, Veronica
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