Il presente lavoro analizza la performance dei settori “leggeri” italiani negli ultimi trentanni dal 1979 al 2009, al fine di verificare alcune ipotesi storiografiche alternative sul declino dell’industria italiana o sulla sua vitalità, almeno per alcuni settori. La prima tesi imputa il declino a settori labour intensive e a tecnologie “mature” come quelli del tessile e abbigliamento. La tesi contrapposta ritiene invece che una parte delle manifatturiere “leggere” abbia contribuito alla crescita e all’incremento delle quote di export. Il lavoro si basa su dati e su metodi diversi da quelli solitamente utilizzati per sostenere l’una o l’altra tesi. L’indagine è condotta sui bilanci di 11 società grandi e medio-grandi in confronto agli andamenti di settore. Emerge una realtà molto variegata, con ampie divergenze tendenziali e dinamiche concorrenziali fortemente influenzate da riorganizzazioni di gruppo. Gruppi e conglomerati hanno permesso una riallocazione e diversificazione delle risorse produttive, e di quelle finanziarie infra e extra-gruppo, realizzando una maggiore flessibilità organizzativa con risultati eterogeni.
Società e gruppi nei settori tessile e abbigliamento dal 1979 al 2009
PINCHERA V.
Co-primo
;CONTI G.
Co-primo
2017-01-01
Abstract
Il presente lavoro analizza la performance dei settori “leggeri” italiani negli ultimi trentanni dal 1979 al 2009, al fine di verificare alcune ipotesi storiografiche alternative sul declino dell’industria italiana o sulla sua vitalità, almeno per alcuni settori. La prima tesi imputa il declino a settori labour intensive e a tecnologie “mature” come quelli del tessile e abbigliamento. La tesi contrapposta ritiene invece che una parte delle manifatturiere “leggere” abbia contribuito alla crescita e all’incremento delle quote di export. Il lavoro si basa su dati e su metodi diversi da quelli solitamente utilizzati per sostenere l’una o l’altra tesi. L’indagine è condotta sui bilanci di 11 società grandi e medio-grandi in confronto agli andamenti di settore. Emerge una realtà molto variegata, con ampie divergenze tendenziali e dinamiche concorrenziali fortemente influenzate da riorganizzazioni di gruppo. Gruppi e conglomerati hanno permesso una riallocazione e diversificazione delle risorse produttive, e di quelle finanziarie infra e extra-gruppo, realizzando una maggiore flessibilità organizzativa con risultati eterogeni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.