1. Ipotesi Il fabbisogno in freddo delle gemme della Vitis vinifera L. è relativamente modesto. Tuttavia, le interazioni genotipo-ambiente possono influire sul superamento dell’endodormienza. Considerando il ruolo chiave delle basse temperature (chilling), lo scopo della ricerca è stato quello di studiare l’evoluzione della dormienza delle gemme sottoposte a differenti ‘chilling’, alla luce del susseguirsi di stagioni autunno-vernine con temperature al di sopra della media. 2. Materiali e Metodi Talee trinodali ottenute da tralci della cultivar ‘Sangiovese’ presente in un vigneto sperimentale del DiSAAA-a dell’Università di Pisa, sono state campionate dalle porzioni basali, mediane e apicali, a partire dal mese di Ottobre. Dopo un pre-condizionamento al ‘chilling’ a 4 e 8°C per 200 ore al buio, le talee sono state sottoposte al ‘forcing’ in camera climatica per 30 giorni. Ad intervalli regolari sono stati rilevati i parametri morfologici e fenologici delle gemme (trattate e di controllo) allo scopo di definire il superamento dell’endodormienza. 3. Risultati Durante il ‘forcing’ i rilievi hanno evidenziato una graduale diminuzione del numero dei giorni per il raggiungimento del 50% di schiusura delle gemme, con un progressivo aumento del tasso di germogliamento. Un accumulo di circa 250 chilling units in condizioni naturali sarebbe stato sufficiente per la fine dell’endodormienza. Il pre-condizionamento a 8°C ha determinato una differente risposta delle gemme in funzione della posizione: quelle del tratto basale hanno risposto più precocemente. 4. Principali conclusioni Le osservazioni condotte confermano come le gemme della vite siano in grado di riprendere la crescita a seguito di limitati periodi di chilling.
La dormienza nelle gemme di ‘Sangiovese’: effetto del chilling e della posizione lungo il tralcio
Scalabrelli G.Secondo
;Andreini L.Penultimo
;Toffanin A.Ultimo
2018-01-01
Abstract
1. Ipotesi Il fabbisogno in freddo delle gemme della Vitis vinifera L. è relativamente modesto. Tuttavia, le interazioni genotipo-ambiente possono influire sul superamento dell’endodormienza. Considerando il ruolo chiave delle basse temperature (chilling), lo scopo della ricerca è stato quello di studiare l’evoluzione della dormienza delle gemme sottoposte a differenti ‘chilling’, alla luce del susseguirsi di stagioni autunno-vernine con temperature al di sopra della media. 2. Materiali e Metodi Talee trinodali ottenute da tralci della cultivar ‘Sangiovese’ presente in un vigneto sperimentale del DiSAAA-a dell’Università di Pisa, sono state campionate dalle porzioni basali, mediane e apicali, a partire dal mese di Ottobre. Dopo un pre-condizionamento al ‘chilling’ a 4 e 8°C per 200 ore al buio, le talee sono state sottoposte al ‘forcing’ in camera climatica per 30 giorni. Ad intervalli regolari sono stati rilevati i parametri morfologici e fenologici delle gemme (trattate e di controllo) allo scopo di definire il superamento dell’endodormienza. 3. Risultati Durante il ‘forcing’ i rilievi hanno evidenziato una graduale diminuzione del numero dei giorni per il raggiungimento del 50% di schiusura delle gemme, con un progressivo aumento del tasso di germogliamento. Un accumulo di circa 250 chilling units in condizioni naturali sarebbe stato sufficiente per la fine dell’endodormienza. Il pre-condizionamento a 8°C ha determinato una differente risposta delle gemme in funzione della posizione: quelle del tratto basale hanno risposto più precocemente. 4. Principali conclusioni Le osservazioni condotte confermano come le gemme della vite siano in grado di riprendere la crescita a seguito di limitati periodi di chilling.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.