La maggior parte dei pazienti con carcinoma tiroideo guarisce con i trattamenti convenzionali (chirurgia e iodio radioattivo). Tuttavia, alcuni tumori tiroidei sono resi- stenti al radioiodio, perché perdono le caratteristiche della cellula follicolare da cui originano o perché originano dalle cellule C (carcinoma midollare della tiroide). Fino al 2011 nessuna terapia efficace era approvata per il trattamento di queste neoplasie. Di recente, una nuova classe di farmaci, gli inibitori tirosino-chinasici, che agiscono sul prodotto degli oncogeni che determinano lo sviluppo tumorale (es. BRAFV600E e RET) e sui recettori che favoriscono la proliferazione dell’endotelio vascolare (es. VEGFRs), ha offerto nuove prospettive terapeutiche per i pazienti con malattia avanzata e in progressione.
Il carcinoma tiroideo: nuove prospettive terapeutiche.
VIOLA, DAVID;AGATE, LAURA;MOLINARO, ELEONORA;BOTTICI, VALERIA;LORUSSO, LOREDANA;VALERIO, LAURA;MATRONE, ANTONIO;BIAGINI, AGNESE;CAPPAGLI, VIRGINIA;GIANI, CARLOTTA;PIERUZZI, LETIZIA;ELISEI, ROSSELLA
2014-01-01
Abstract
La maggior parte dei pazienti con carcinoma tiroideo guarisce con i trattamenti convenzionali (chirurgia e iodio radioattivo). Tuttavia, alcuni tumori tiroidei sono resi- stenti al radioiodio, perché perdono le caratteristiche della cellula follicolare da cui originano o perché originano dalle cellule C (carcinoma midollare della tiroide). Fino al 2011 nessuna terapia efficace era approvata per il trattamento di queste neoplasie. Di recente, una nuova classe di farmaci, gli inibitori tirosino-chinasici, che agiscono sul prodotto degli oncogeni che determinano lo sviluppo tumorale (es. BRAFV600E e RET) e sui recettori che favoriscono la proliferazione dell’endotelio vascolare (es. VEGFRs), ha offerto nuove prospettive terapeutiche per i pazienti con malattia avanzata e in progressione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.