Il presente lavoro descrive il ritrovamento, da parte di un consumatore, di un esemplare appartenente alla Famiglia Tetraodontidae (pesce palla) all’interno di una seppia (Sepia officinalis) congelata, acquistata in pescheria, e pescata nell’Atlantico centro-orientale (FAO 34). Il consumatore, uno studente di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa, riconoscendo nell’esemplare le caratteristiche morfologiche dei Tetraodontidi e consapevole dei rischi per la salute umana legati alla presenza di Tetrodotossina (TTX), si è rivolto al FishLab (Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università di Pisa) per accertamenti. Le analisi svolte dal laboratorio sono state finalizzate all’identificazione di specie (morfologica e molecolare) del Tetraodontide, e alla valutazione della tossicità dovuta all’eventuale presenza di TTX, sia nel pesce che nella seppia. Entrambi gli esemplari (pesce e seppia) sono stati misurati e pesati. Per l’identificazione morfologica del pesce sono state utilizzate le chiavi dicotomiche proposte dalla FAO. Per l’identificazione molecolare, il DNA è stato estratto con metodica di routine del laboratorio a partire da una porzione di tessuto dalla pinna caudale. Due frammenti appartenenti ai geni codificanti per la Citocromo Ossidasi sub. I (COI) e per il Citocromo b (cytb) sono stati amplificati e sequenziati. Le sequenze ottenute sono state sottoposte ad analisi BLAST su GenBank (www.ncbi.nlm.nih.gov) e, per il COI, anche analisi IDS su BOLD (www.boldsystems.org). Entrambi gli esemplari (pesce e seppia) sono stati inviati al Laboratorio Nazionale di Riferimento per il Monitoraggio delle Biotossine Marine per la ricerca di TTX nei tessuti. La seppia misurava 24 cm (mantello 14.5 cm) x 425 g di peso, mentre il pesce 14 cm x 43 g. L’utilizzo delle chiavi dicotomiche ha portato ad identificare il pesce come Sphoeroides spp. L’analisi molecolare ha restituito valori di identità 99-100% con le sequenze COI depositate su BOLD appartenenti alla specie Sphoeroides marmoratus. L’identificazione di specie su GenBank non è stata invece possibile in quanto non erano disponibili sequenze COI e cytb di questa specie. L’analisi tossicologica è ancora in corso. Nei Tetraodontidi, la presenza e la quantità di TTX variano in funzione della specie e dell’habitat. I dati presenti in letteratura evidenziano che gli esemplari di S. marmoratus pescati nell’Atlantico orientale contengono elevate concentrazioni di TTX a livello di gonadi e apparato digerente. La tossina è stata inoltre rinvenuta nel muscolo, seppure in concentrazioni minori. La letteratura non riporta invece alcuna informazione relativa al possibile passaggio di TTX dal pesce ai tessuti di altre specie legata al contatto prolungato o all’ingestione. Si è pertanto ritenuto necessario indagare la presenza di TTX non soltanto nei tessuti dell’esemplare di S. marmoratus ma anche in quelli della seppia, al fine di poter effettuare una opportuna valutazione del rischio, anche alla luce della provenienza dell’esemplare catturato. Da sottolineare l’importanza di una costante e mirata campagna di informazione ai consumatori; in questo caso, le informazioni acquisite dallo studente durante il corso di Laurea relative alla morfologia e alla tossicità dei Tetraodontidi hanno reso quest’ultimo parte attiva nel processo di gestione del rischio.
Ritrovamento accidentale di un Tetraodontide (Sphoeroides marmoratus) all’interno di una seppia acquistata in pescheria: valutazione del rischio associato alla presenza di TTX. XXX Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana Veterinari Igienisti (AIVI) – “Le nuove sfide del Veterinario Igienista tra i pericoli emergenti e il ruolo delle Autorità Competenti nei controlli ufficiali” (Teramo, 22-24 Settembre 2022).
Lara Tinacci;Alice Giusti;Chiara Malloggi;Andrea Armani
2022-01-01
Abstract
Il presente lavoro descrive il ritrovamento, da parte di un consumatore, di un esemplare appartenente alla Famiglia Tetraodontidae (pesce palla) all’interno di una seppia (Sepia officinalis) congelata, acquistata in pescheria, e pescata nell’Atlantico centro-orientale (FAO 34). Il consumatore, uno studente di Medicina Veterinaria dell’Università di Pisa, riconoscendo nell’esemplare le caratteristiche morfologiche dei Tetraodontidi e consapevole dei rischi per la salute umana legati alla presenza di Tetrodotossina (TTX), si è rivolto al FishLab (Dipartimento di Scienze Veterinarie, Università di Pisa) per accertamenti. Le analisi svolte dal laboratorio sono state finalizzate all’identificazione di specie (morfologica e molecolare) del Tetraodontide, e alla valutazione della tossicità dovuta all’eventuale presenza di TTX, sia nel pesce che nella seppia. Entrambi gli esemplari (pesce e seppia) sono stati misurati e pesati. Per l’identificazione morfologica del pesce sono state utilizzate le chiavi dicotomiche proposte dalla FAO. Per l’identificazione molecolare, il DNA è stato estratto con metodica di routine del laboratorio a partire da una porzione di tessuto dalla pinna caudale. Due frammenti appartenenti ai geni codificanti per la Citocromo Ossidasi sub. I (COI) e per il Citocromo b (cytb) sono stati amplificati e sequenziati. Le sequenze ottenute sono state sottoposte ad analisi BLAST su GenBank (www.ncbi.nlm.nih.gov) e, per il COI, anche analisi IDS su BOLD (www.boldsystems.org). Entrambi gli esemplari (pesce e seppia) sono stati inviati al Laboratorio Nazionale di Riferimento per il Monitoraggio delle Biotossine Marine per la ricerca di TTX nei tessuti. La seppia misurava 24 cm (mantello 14.5 cm) x 425 g di peso, mentre il pesce 14 cm x 43 g. L’utilizzo delle chiavi dicotomiche ha portato ad identificare il pesce come Sphoeroides spp. L’analisi molecolare ha restituito valori di identità 99-100% con le sequenze COI depositate su BOLD appartenenti alla specie Sphoeroides marmoratus. L’identificazione di specie su GenBank non è stata invece possibile in quanto non erano disponibili sequenze COI e cytb di questa specie. L’analisi tossicologica è ancora in corso. Nei Tetraodontidi, la presenza e la quantità di TTX variano in funzione della specie e dell’habitat. I dati presenti in letteratura evidenziano che gli esemplari di S. marmoratus pescati nell’Atlantico orientale contengono elevate concentrazioni di TTX a livello di gonadi e apparato digerente. La tossina è stata inoltre rinvenuta nel muscolo, seppure in concentrazioni minori. La letteratura non riporta invece alcuna informazione relativa al possibile passaggio di TTX dal pesce ai tessuti di altre specie legata al contatto prolungato o all’ingestione. Si è pertanto ritenuto necessario indagare la presenza di TTX non soltanto nei tessuti dell’esemplare di S. marmoratus ma anche in quelli della seppia, al fine di poter effettuare una opportuna valutazione del rischio, anche alla luce della provenienza dell’esemplare catturato. Da sottolineare l’importanza di una costante e mirata campagna di informazione ai consumatori; in questo caso, le informazioni acquisite dallo studente durante il corso di Laurea relative alla morfologia e alla tossicità dei Tetraodontidi hanno reso quest’ultimo parte attiva nel processo di gestione del rischio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.